Cast

Miranda Otto (Ruth)

È divenuta molto nota soprattutto per l’interpretazione della principessa Éowyn di Rohan nella trilogia de Il Signore degli Anelli (precisamente nei due episodi Le due torri e Il ritorno del re) diretta da Peter Jackson. Recita anche in Le verità nascoste con Michelle Pfeiffer. È stata diretta anche da Terrence Malick nel film La sottile linea rossa del 1998. Nel 2005 ha recitato insieme a Tom Cruise nel film La guerra dei mondi diretto da Steven Spielberg, mentre per l’Italia è coprotagonista nel film La volpe a tre zampe, di Sandro Dionisio (2001), tratto dall’omonimo romanzo di Francesco Costa.


Tomas Arana (George)

Nella sua carriera ha preso parte a diverse produzioni cinematografiche, tra cui L’ultima tentazione di Cristo, Caccia a Ottobre Rosso, Guardia del corpo, L.A. Confidential, Il gladiatore, Pearl Harbor, The Bourne Supremacy, Defiance – I giorni del coraggio e Limitless, lavorando con Martin Scorsese, John McTiernan, Curtis Hanson, Ridley Scott, Edward Zwick e altri. Ha partecipato come guest star a varie serie televisive come Miami Vice, E.R. – Medici in prima linea, Law & Order: Criminal Intent, Senza traccia, 24, CSI: Scena del crimine e Lie to Me.

Molto attivo anche in Europa, soprattutto in Italia, nel corso degli anni ha recitato, tra gli altri, nel film Io e mia sorella di Carlo Verdone e nella serie TV Tutti pazzi per amore. Tomas Arana parla fluentemente l’italiano.


Nadja Uhl (Doris)

Tra cinema e televisione, ha partecipato a circa una quarantina di produzioni.
Tra i suoi ruoli più noti a livello internazionale, vi è quello di Tatjana nel film Il silenzio dopo lo sparo (Die Stille nach dem Schuss, 2000)[2], ruolo che le ha valso l’Orso d’argento come miglior attrice al Festival del Cinema di Berlino.[4]

« Rappresentare le persone è l’alfa e l’omega del nostro mestiere. Per questo, nulla del lato umano delle persone mi è estraneo »


Angela Luce (Lucia)

All’età di quattordici anni, muove i primi passi nel mondo dello spettacolo musicale a Napoli, partecipando alla Piedigrotta Bideri con la canzone, Zì Carmilì’.

Esordisce nel cinema nel 1956 con, Ricordati di Napoli, regia di Pino Mercanti, cui seguono negli anni successivi una serie di film, come Signori si nasce di Mario Mattòli, Il vedovo di Dino Risi, A noi piace freddo di Steno, Peccati d’estate, di Giorgio Bianchi, Letto a tre piazze, ancora di Steno, Adultero lui, adultera lei, di Raffaello Matarazzo, Lo straniero, di Luchino Visconti, Dove vai tutta nuda? di Pasquale Festa Campanile. Ancora, Il Decameron, di Pier Paolo Pasolini, con il quale ha vinto il Premio Reggia d’Oro della Città di Caserta, Malizia di Salvatore Samperi, dove vince la Medaglia d’Oro all’Anteprima del Cinema Mondiale di Saint Vincent. La seconda notte di nozze di Pupi Avati per il quale ha ricevuto la nomination al Nastro d’Argento, L’amore molesto di Mario Martone con il quale ha vinto il David di Donatello ricevendo la nomination per la Palma d’Oro a Cannes. Ha interpretato il corto, La velina[2] con cui ha vinto il primo premio al FICE di Bologna. In tutto, ha preso parte a più di ottanta film.

Nel corso della sua carriera cinematografica ha lavorato accanto ad attori importanti come: Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Michele Placido, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio De Sica, Paolo Stoppa, Totò, Charlotte Rampling, Giancarlo Gianninie diretta da registi come Dino Risi, Mario Mattoli, Luigi Comencini, Steno, Luchino Visconti, Luigi Zampa, Nanni Loy, Sergio Corbucci, Camillo Mastrocinque.

Come cantante, ha partecipato a Un disco per l’estate 1973 con, La casa del diavolo e ad Un disco per l’estate 1975 con, Cara amica mia. Tra i suoi successi canori, So’ Bammenella ‘e copp’ ‘e Quartiere, di Raffaele Viviani, nello spettacolo Napoli notte e giorno diretto da Giuseppe Patroni Griffi e presentato al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Grazie a questa canzone, Angela Luce è l’unica artista al mondo ad essere presente nell’Archivio Storico della Canzone Napoletana con la doppia esecuzione dello stesso brano.

La canzone, Ipocrisia le è valsa il secondo posto al Festival di Sanremo 1975[3]. Ha inoltre vinto la “Maschera d’argento”, per l’interpretazione de, L’ultima tarantella ed il secondo premio al Festival di Napoli 1970 con O divorzio. Nel 1973 partecipa alla Piedigrotta: Le nuove Canzoni di Napoli. Ha cantato La leggenda del lupino in mondovisione dalla Basilica di Santa Chiara di Napoli. Angela Luce è anche autrice di testi, tra cui Voglia su musica di Angelo Fiore (Premio Unicef 1984).


 

Aldo Bufi Landi (Pietro Formicola)

Figlio del giornalista Amedeo Bufi, rimasto orfano di padre a 7 anni, parte da Napoli con la madre prima del secondo conflitto per rientrare dopo l’8 settembre 1943 nel capoluogo campano.

Entra ventenne nella Compagnia del Teatro Umoristico “I De Filippo” dove recita in Cupido scherza e spazza esordendo al Teatro Kursaal. A seguito della separazione tra Peppino e Eduardo, rimane con quest’ultimo e, dal 1945 al 1950, lavora in Napoli milionaria, Filumena Marturano, Questi fantasmi e Le voci di dentro.

Accetta una proposta di lavoro di Peppino e rimane dal 1951 al 1953 con l’altro De Filippo. Ormai la sua fama è consolidata e la sua bravura apprezzata, affianca tutti i più grandi attori della scena partenopea portando sul palcoscenico, fra i tanti, testi di Raffaele Viviani ed Eduardo Scarpetta (Il medico dei pazzi, 1996) ma misurandosi con altri autori fra i quali Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Federico García Lorca, Eugene O’Neill (Il lutto si addice ad Elettra, 1988), William Shakespeare (La bisbetica domata, 1989), Carlo Goldoni (La vedova scaltra, 1991).

Di bell’aspetto, inizia anche una interessante carriera cinematografica esordendo sul set nel 1947 con il film Malaspina, diretto dal regista Armando Fizzarotti. Dopo aver fatto l’attore protagonista in svariati film diffusi prevalentemente nei circuiti cinematografici del sud, accetta di lavorare anche in grandi produzioni nazionali accettando spesso parti minori. Lavora quindi con Totò in 47 morto che parla di Carlo Ludovico Bragaglia del 1950, con Amedeo Nazzari ne Il brigante di Tacca del Lupo di Pietro Germi del 1952, con Vittorio Gassman ne Il mattatore e con Alberto Sordi in I magliari (dove interpreta il personaggio di Rodolfo Valentino) entrambi del 1959. Prende anche parte nel 1971 a 4 mosche di velluto grigio di Dario Argento.

Interpreta infine numerosi sceneggiati Rai fra i quali Luisa Sanfelice di Leonardo Cortese del 1966 e Storie della camorra, diretto da Paolo Gazzara del 1978.

Muore il 2 febbraio 2016 a quasi 93 anni.[1]

Era sposato con l’attrice Clara Bindi.


 

Franco Javarone (Sabatino)

Dopo aver intrapreso la carriera teatrale nella compagnia di Nino Taranto, Javarone è passato al cinema esordendo, in un ruolo marginale, nel film Attenzione alla puttana santa (1971) del cineasta tedesco Rainer Werner Fassbinder.

La sua filmografia ricopre circa trent’anni e spazia notevolmente tra i generi, dove ha ricoperto ruoli diversi (ricordiamo Mangiafuoco nel Pinocchio di Benigni) ma sempre caratterizzati da quella vena grottesca e vagamente surreale che riesce ad infondere ai suoi personaggi.

Il fatto di avere intrapreso l’attività cinematografica solo a metà degli anni settanta lo ha tenuto fuori dall’epoca d’oro del western all’italiana, permettendogli altresì di mostrare le sue doti di “cattivo” in pellicole quali La città gioca d’azzardo (1975) di Sergio Martino e Giallo napoletano (1979) di Sergio Corbucci, nel quale divide la scena con Marcello Mastroianni e, alla sua ultima interpretazione cinematografica, Peppino De Filippo.

Particolarmente significativa, inoltre, la sua attività teatrale sotto la guida del maestro Roberto De Simone.

Recentemente ha esposto i suoi quadri tra Napoli ed Ischia in mostre i cui incassi sono stati devoluti ad istituti per disabili.